GIOCONDA sull’International Journal of Environmental Research and Public Health

È stato pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health un articolo che associa le misurazioni del rumore fatte nelle classi con il fastidio percepito dai ragazzi, misurato con questionari

Nell’ambito del progetto LIFE Gioconda (I Giovani Contano nelle Decisioni su Ambiente e salute), coordinato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, IFC-CNR, i ricercatori hanno monitorato inquinamento atmosferico e rumore fuori e dentro le scuole partecipanti al progetto, e hanno indagato la percezione dei rischi ambientali da parte degli studenti. I risultati più rilevanti sono stati raccolti e trasformati in raccomandazioni per gli amministratori locali e regionali.

Le osservazioni sui livelli di rumore e sulla percezione del fastidio (annoyance) hanno confermato l’ipotesi di una forte correlazione tra i due fenomeni. Il fastidio rappresenta la risposta soggettiva più diffusa al rumore esistente nella maggior parte delle classi monitorate.

L’attenzione dedicata al rumore rientra nel quadro generale di una crescente preoccupazione su questo vero e proprio inquinante ambientale, sia da parte del mondo scientifico, che dell’opinione pubblica e dei responsabili politici in Europa. Si temono in particolare gli effetti del rumore sulla salute, il benessere e l’apprendimento degli studenti, poiché numerosi studi hanno evidenziato le conseguenze del rumore sulle prestazioni scolastiche dei bambini.

Il gruppo di studio sul rumore di Gioconda (IFC-CNR, ARPAT, IPCF-CNR e Ipool srl) ha indagato la relazione tra la percezione del rumore in studenti di età compresa tra 11 e 18 anni e le misurazioni del rumore. Durante il progetto Gioconda è stato somministrato un questionario a 521 studenti in 28 aule in otto scuole di quattro città italiane, con caratteristiche ambientali diverse (Taranto, Napoli, San Miniato (PI) e Ravenna). Alcune risposte relative al rumore sono state usate per produrre un punteggio, chiamato indice di fastidio per ogni studente (AI) e un punteggio mediano della classe nel suo complesso (MAI).

Per analizzare i risultati dei monitoraggi del rumore, i ricercatori di GIOCONDA hanno elaborato un indicatore globale, il Global Noise Score (GNS), che riassume la situazione acustica di tre aule con diversa esposizione per ciascuna scuola, considerando: il livello sonoro che caratterizza l’ambiente interno ed esterno (misurato in Leq); l’isolamento di facciata; l’isolamento di parete; il tempo di riverbero e un indice di intelligibilità del parlato. Per il GNS è stata predisposta una scala di punteggi, divisa per classi, ottenuta a partire dai punteggi assegnati ai singoli indicatori, basati sui valori limite secondo le leggi italiane e su valori  di qualità che derivano da studi italiani ed europei. L’indicatore GNS, messo a punto e testato, è stato presentato e pubblicato. Il risultato della misurazione del rumore rivela una situazione negativa nella maggior parte delle aule: nelle otto scuole di GIOCONDA circa il 75% delle classi si colloca ai gradini più bassi della scala (qualità “scarsa” e “scarsissima”).

È emersa una correlazione inversa significativa tra punteggio di fastidio di classe (MAI) e punteggio di rumore misurato (GNS), a conferma della ipotesi iniziale che migliore è la qualità acustica delle aule, minore è il rumore percepito e il fastidio. In particolare, il fastidio è altamente correlato con il rumore esterno, il rumore interno ed il tempo di riverbero. Viceversa, è degno di nota il fatto che i parametri relativi all’isolamento di parete e a quello di facciata non siano associati al fastidio percepito, probabilmente perché gli studenti più facilmente associano la percezione a sorgenti esterne piuttosto che allo scarso isolamento degli edifici scolastici. Anche il tempo di intellegibilità del parlato non è correlato con il fastidio percepito, suggerendo che nelle condizioni scolastiche reali oltre alle caratteristiche acustiche delle aule possono influire sulla percezione individuale anche altri fattori, quali età, sesso, presenza di disturbi all’udito.

I risultati dello studio confermano non solo che il rumore a scuola è un tema estremamente serio, spesso trascurato dalle amministrazioni locali, ma che il fastidio (annoyance) è la principale risposta soggettiva all’esposizione al rumore. La caratterizzazione del fastidio rappresenta un passo importante nell’incremento della consapevolezza collettiva sulla necessità di ridurre l’inquinamento acustico. Poiché i bambini trascorrono buona parte della giornata a scuola, e rappresentano i soggetti più vulnerabili ai determinanti ambientali in generale, i risultati dello studio confermano la necessità di attività di monitoraggio del rumore all’interno delle scuole, per verificare la condizione in cui si svolge la vita scolastica e migliorare, se necessario, sia la qualità acustica delle aule che il benessere di insegnanti e studenti.

 

Minichilli F, Gorini F, Ascari E, Bianchi F, Coi A, Fredianelli L, Licitra G,  Manzoli F, Mezzasalma L, Cori L. Annoyance Judgment and Measurements of Environmental Noise: A Focus on Italian Secondary Schools. Int J Environ Res Public Health. 2018 Jan 26;15(2). pii: E208. doi: 10.3390/ijerph15020208. PubMed  PMID: 29373506.

2018-05-09T09:15:29+00:0008/02/2018|

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